Il Palazzo di Giustizia di Roma

Il Palazzo di Giustizia di Roma

2014-02-28 12.13.43Esempio di architettura italiana

I romani lo hanno sempre chiamato er Palazzaccio. Molti lo consideravano brutto, pesante e ridondante. In effetti la pesantezza della struttura qualche problema lo creò.

Progettato dall’architetto Guglielmo Calderini, il Palazzo di Giustizia rappresenta un esempio di architettura italiana. La costruzione iniziò nel 1889 per concludersi nel 1911 dopo moltissime polemiche.

Un palazzo imponente

Ho sempre amato questo palazzo per la sua imponenza, i corridoi lunghissimi e luminosi, le scale monumentali, gli affreschi dell’Aula Magna.

Una vicenda tutta italiana

La vicenda della costruzione del Palazzo di Giustizia viene ricordata anche come uno dei primi casi di corruzione nell’Italia post unitaria. Non mancò nulla di quello che purtroppo viviamo nell’Italia di oggi. La corruzione dei politici, il malaffare degli imprenditori, le commissioni di inchiesta parlamentare, il giornalista d’inchiesta che denuncia lo scandalo con un suo libro, la giustizia che alla fine trionfa o almeno sembra che trionfi.

In un bellissimo volume edito da Gangemi, del quale ho trascritto alcuni passaggi, si narra questa antica ma ancora tanto attuale vicenda.

Da L’Italia al passaggio del secolo. Il dibattito sul “Palazzaccio” nella stampa e nel Parlamento, di Carlo Vallauri. Pubblicato nel volume “Il Palazzo di Giustizia di Roma” edito da Gangemi Editore.

……. sin dalla fase iniziale la lievitazione dei prezzi aveva provocato imbarazzi e vertenze, giacché le ditte impegnate erano prontissime a pretendere risarcimenti per le maggiori spese; da ciò erano nate contestazioni risolte attraverso i lodi arbitrali , dai quali le imprese trarranno non pochi benefici, scarsamente giustificati ….

Renzo Rossi, il Marco Travaglio dell’epoca

….. nel 1908 è pubblicato a Roma un libro di Renzo Rossi, Palazzo di Giustizia, che rivela singolari procedure e decisioni che avevano favorito determinate imprese: è la prima ampia documentata denuncia che chiama per nome responsabilità di singoli titolari di ditte e componenti di collegi arbitrali. L’anno successivo il saggista rincara la dose con “Un anno dopo al Palazzo di Giustizia” ed ancora nel 1910 “Due anni dopo al palazzo di giustizia”. In quest’ultimo volume Rossi riprende la proposta per un’inchiesta parlamentare (la seconda dopo quella del 1907 n.d.r.) …..

2014-02-28 12.17.13La commissione d’inchiesta

Appena costituita la commissione d’inchiesta, il Procuratore Generale della Cassazione, L. Mortara, è incaricato di compiere uno studio sulla vicenda: la relazione chiarisce che errano stati pagati consistenti sovrapprezzi per effetto di transazioni, lodi ed accordi intervenuti in sede amministrativa, persino senza contestare le richieste delle ditte; risultava inoltre che erano state introdotte modificazioni e che si era proceduto a demolizioni tali da apportare aumenti notevoli dei costi senza che fossero stati forniti “elementi certi e tecnicamente giustificati”. Nel corso dei lavori la commissione accerterà in particolare che un’impresa (Borrelli) si era avvantaggiata di quasi 21 milioni dei complessivi 36 sino allora spesi dallo Stato: su tali somme non era stato possibile effettuare precisi accertamenti a causa della scomparsa dei libri contabili. Era emerso inoltre che somme ingenti erano finite a favore della ditta e di persone ignote per “fini inconfessabili”.

Deputati, consulenze e corruzione

Un deputato (Sottosegretario alla Giustizia nel ministero Luzzatti) aveva ottenuto tra l’altro un’ingente somma per una consulenza legale nell’ambito delle vertenze. Risulteranno coinvolti altri deputati: uno di essi risulterà aver fatto da intermediario presso il Ministero dei L.L.P.P., per ammettere all’asta l’impresa Borrelli che era stata esclusa per scarsa affidabilità ( e si era fatto costruire dalla stessa impresa un villino in Roma); un altro deputato (per di più Consigliere di Stato e giudice arbitrale in due lodi sul Palazzaccio) risultava anche proprietario di un altro villino costruito in quegli anni dalla stessa impresa; per un altro (Sottosegretario ai L.L.P.P.) la Commissione confermo che non aveva operato nell’accorgimento e nella ponderazione” necessari per la tutela degli interesse dello Stato.

2014-02-28 12.20.27Nel giugno del 1913 il Senato approvò le conclusioni della Commissione, il cui verdetto quindi ottiene il pieno riconoscimento del Parlamento tanto che i deputati che erano stati chiamati in causa per comportamenti scorretti ( A. Guarracino, G. Abignente, T. Mosca, R. Luzzato) presto si dimetteranno dal loro mandato parlamentare.

Nel dopoguerra (dopo la prima guerra mondiale n.d.r.) riemergono nuove rivelazioni su irregolarità in ordine allo scandalo: si infittiscono informazioni e polemiche confermando gli abusi compiuti che contribuiscono a gettare ulteriori giudizi di condanna su una parte del ceto politico e sulle complicità conseguenti. La costruzione del palazzo eretto quale simbolo di giustizia ha messo in evidenza le crepe della società dei notabili, le interferenze illecite nella vita amministrativa, i rischi di un “diritto” applicato spesso a “rovescio” e nello stesso tempo la possibilità, nelle istituzioni libere, di controllare l’operato di chi gestisce il potere, di scoprire le responsabilità e rimuovere gli errori.

Il paese, ormai lacerato da più violenti conflitti, tende però a guardare altrove.


Commenti

Una risposta a “Il Palazzo di Giustizia di Roma”

  1. […] progettato da Guglielmo Calderini . Se vi interessa sapere di più sul Palazzaccio leggete questo articolo da me pubblicato in questa sezione del sito nel mese di luglio dell’anno […]

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