Risoluzione del Parlamento europeo del 15 maggio 2020 sul nuovo quadro finanziario pluriennale, le risorse proprie e il piano di ripresa

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 maggio 2020 sul nuovo quadro finanziario pluriennale, le risorse proprie e il piano di ripresa(2020/2631(RSP))

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0124_IT.html

Il Parlamento europeo,

– visti gli articoli 225, 310, 311, 312, 323 e 324 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE),

– vista la dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950,

– vista la proposta di regolamento del Consiglio che stabilisce il quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027, presentata dalla Commissione il 2 maggio 2018 (COM(2018)0322),

– vista la sua relazione interlocutoria del 14 novembre 2018 sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027 – Posizione del Parlamento in vista di un accordo,

– vista la sua risoluzione del 10 ottobre 2019 sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e le risorse proprie: è il momento di rispondere alle attese dei cittadini,

– vista la sua risoluzione del 17 aprile 2020 sull’azione coordinata dell’UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze,

– viste la relazione finale e le raccomandazioni del gruppo ad alto livello sulle risorse proprie,

– viste le previsioni economiche europee della primavera 2020 pubblicate dalla Commissione,

– vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 sul Green Deal europeo,

– vista la comunicazione della Commissione del 14 gennaio 2020 sul piano di investimenti per un’Europa sostenibile (COM(2020)0021),

– vista la sua risoluzione del 18 dicembre 2019 sull’equità fiscale in un’economia digitalizzata e globalizzata: BEPS 2.0,

– vista la comunicazione della Commissione dell’11 dicembre 2019 sul Green Deal europeo (COM(2019)0640),

– visto l’articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che la pandemia di COVID-19 ha avuto conseguenze tragiche e disastrose per le persone e i loro cari;

B. considerando che la crisi ha creato una forte pressione sui sistemi previdenziali e sanitari degli Stati membri;

C. considerando che la crisi della COVID-19 sta colpendo in modo particolare i gruppi vulnerabili, aumentando le disuguaglianze, la povertà, la disoccupazione e le disparità sociali, nonché pregiudicando le norme sociali e occupazionali in Europa;

D. considerando che l’UE e i suoi Stati membri si sono impegnati ad attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il pilastro europeo dei diritti sociali e l’accordo di Parigi;

E. considerando che le risposte economiche asimmetriche degli Stati membri rischiano di compromettere gli sforzi di convergenza compiuti dall’UE e di provocare distorsioni nel mercato unico;

F. considerando che molte imprese sono state costrette a chiudere o rischiano di doverlo fare e che ampi settori della nostra economia sono fermi;

G. considerando che tali perturbazioni interessano l’economia dell’UE nel suo insieme e che è necessario garantire la stessa capacità di emissione di debito e lo stesso accesso ai finanziamenti al fine di far fronte alla crisi, anche per gli Stati membri che non appartengono alla zona euro;

H. considerando che, secondo le previsioni economiche della primavera 2020 pubblicate dalla Commissione, il PIL dell’UE registrerà una contrazione del 7,4 %;

I. considerando che il Consiglio europeo non è riuscito a concordare una tabella di marcia comune per la ripresa dopo la crisi; che, tuttavia, ha incaricato la Commissione di presentare un pacchetto di ripresa incentrato su un QFP adeguato;

J. considerando che il Parlamento ha già espresso le sue preoccupazioni riguardo al volume del prossimo QFP quale proposto dalla Commissione nel maggio 2018, prima della crisi della COVID-19, ritenendo che esso non consentirebbe all’UE di ottemperare ai propri impegni politici e di far fronte alle importanti sfide future;

K. considerando che le PMI rappresentano la struttura portante della nostra economia e che esse necessitano di meno burocrazia, di norme adeguate allo scopo, di migliori reti di imprenditori e scienziati, nonché di investimenti nelle infrastrutture transfrontaliere;

L. considerando che a norma dell’articolo 312 TFUE il Parlamento deve dare la propria approvazione al QFP;

M. considerando che è previsto che la Commissione elabori con urgenza un piano di emergenza del QFP al fine di proteggere i beneficiari nell’UE e di prevenire qualsiasi rischio di interruzione, qualora non si raggiunga un accordo sul prossimo QFP in tempo utile per la sua entrata in vigore il 1° gennaio 2021, come ha formalmente richiesto il Parlamento;

N. considerando che il piano di emergenza del QFP è pienamente compatibile con il piano di ripresa;

O. considerando che il 9 maggio 2020 l’UE ha celebrato il 70° anniversario della dichiarazione Schuman;

1. sottolinea che i cittadini europei devono essere posti al centro della strategia di ripresa; ricorda che gli interessi dei cittadini sono rappresentati dal Parlamento europeo; mette quindi in guarda la Commissione da qualsiasi tentativo di elaborare una strategia di ripresa al di fuori del metodo comunitario e ricorrendo a mezzi intergovernativi;

2. ricorda che il QFP è lo strumento di bilancio attraverso il quale l’UE realizza le proprie ambizioni; mette in guardia la Commissione da qualsiasi tentativo di elaborare una strategia di ripresa europea che non sia basata sul QFP e sui suoi programmi; chiede che il Parlamento sia coinvolto nella definizione, nell’adozione e nell’attuazione del fondo per la ripresa e che sia al centro del processo decisionale al fine di garantire la responsabilità democratica;

3. sottolinea che il QFP rivisto e la strategia di ripresa europea dovrebbero essere basati sui principi della coesione economica e territoriale, del dialogo sociale e della trasformazione verso un’economia resiliente, sostenibile, socialmente giusta e competitiva;

4. ricorda che una delle principali missioni del Parlamento consiste nell’esercitare un controllo sull’esecutivo; mette in guardia la Commissione dall’utilizzare importi fondamentali fuorvianti nella presentazione del suo piano di ripresa; sottolinea che è in gioco la credibilità dell’Unione;

5. ricorda che il Parlamento deve dare la propria approvazione al QFP; mette in guardia la Commissione dal presentare un QFP rivisto in cui il piano di ripresa è finanziato a scapito dei programmi esistenti e di quelli futuri; mette altresì in guardia la Commissione dal tentativo di creare strumenti di bilancio senza la partecipazione del Parlamento, eludendo in tal modo il controllo democratico; ricorda la possibilità offerta dell’articolo 324 TFUE a tale riguardo; è pronto a respingere qualsiasi proposta che non rispetti tali norme; ricorda che il Parlamento non darà la propria approvazione al QFP senza un accordo sulla riforma del sistema delle risorse proprie dell’UE;

Un quadro finanziario pluriennale forte per la ripresa dell’UE e per il futuro

6. ricorda la posizione del Parlamento sulla necessità di un QFP ambizioso che risponda alle attese dei cittadini dell’UE e che preveda le risorse finanziarie necessarie per realizzare gli impegni politici e le ambizioni dell’UE; chiede che la proposta rivista della Commissione relativa al QFP 2021-2027 contabilizzi il nuovo Fondo di ripresa e trasformazione in aggiunta al prossimo QFP; ritiene che la nuova proposta relativa al QFP debba tener conto sia della necessità di far fronte in modo efficace alle ripercussioni della crisi sia degli strumenti e delle iniziative supplementari collegati al programma politico della nuova Commissione;

7. insiste affinché sia effettuata una valutazione prima della fine della strategia di ripresa e che il QFP sia rivisto di conseguenza durante la sua revisione intermedia;

8. rileva che l’anticipazione di risorse può contribuire a mitigare gli effetti immediati della crisi, soprattutto nella politica di coesione, ma che essa non fornisce denaro aggiuntivo e non può essere pubblicizzata come tale; avverte che un’eccessiva anticipazione delle risorse si tradurrà in un bilancio indebolito che impedirà all’UE di investire nel suo futuro comune, rendendola più vulnerabile a ulteriori crisi;

9. invita i leader dell’UE e la Commissione a prendere decisioni coraggiose riguardo alla riforma del sistema delle risorse proprie dell’UE, compresa l’introduzione di un paniere di nuove risorse proprie; ribadisce la sua posizione, indicata nella relazione interlocutoria sul QFP, in merito all’elenco di potenziali candidati per nuove risorse proprie: una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società, un’imposta sulle transazioni finanziarie, il reddito derivante dal sistema di scambio delle quote di emissione, un contributo per la plastica e un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera; ribadisce la propria posizione a favore dell’abolizione di tutte le riduzioni e correzioni, della semplificazione della risorsa propria basata sull’IVA e del ricorso ad ammende e canoni come entrate supplementari per il bilancio dell’UE;

10. avverte gli Stati membri che, se non vogliono accettare la creazione di nuove risorse proprie, la garanzia di un QFP sostenibile comporterà inevitabilmente l’accettazione di un ulteriore aumento dei loro contributi diretti basati sull’RNL;

11. chiede un aumento immediato e permanente del massimale delle risorse proprie al fine di soddisfare le esigenze del QFP e del Fondo di ripresa e trasformazione e di contribuire al previsto calo dell’RNL dopo la recessione indotta dalla crisi;

12. è determinato a opporsi a qualsiasi tentativo di mettere a repentaglio il finanziamento adeguato del prossimo QFP al fine di fornire finanziamenti immediati per la strategia di ripresa; chiede che il piano di ripresa sia integrato in un QFP rafforzato che includa nuove risorse proprie;

13. insiste sul fatto che il Fondo di ripresa e trasformazione deve essere finanziato in aggiunta alle politiche UE esistenti e future e non deve influire sulle nostre priorità e sui nostri obiettivi strategici a lungo termine, né portare a un QFP di minore entità;

Un Fondo europeo di ripresa e trasformazione credibile

14. invita la Commissione a presentare un massiccio pacchetto di misure di ripresa in linea con la risoluzione del Parlamento del 17 aprile 2020; chiede che il Fondo di ripresa e trasformazione sia finanziato mediante l’emissione di obbligazioni a lungo termine per il sostegno alla ripresa garantite dal bilancio dell’UE, massimizzando il margine di manovra e subordinatamente a un piano di rimborso; sottolinea che il Fondo sarà una componente principale di un pacchetto globale che fornirà un impulso agli investimenti, anche attraendo investimenti privati, per un importo di 2 000 miliardi di euro e una durata commisurata al previsto impatto profondo e duraturo dell’attuale crisi;

15. chiede che il pacchetto sia erogato attraverso prestiti e, soprattutto, attraverso sovvenzioni, pagamenti diretti per investimenti e capitale proprio e che il Fondo sia gestito direttamente dalla Commissione; ritiene che il denaro dovrebbe essere destinato a programmi rientranti nel bilancio dell’UE, che siano pienamente soggetti al controllo e alla partecipazione del Parlamento e rispondano ad adeguati requisiti in materia di revisione contabile e di rendicontazione;

16. sottolinea, tuttavia, che il Fondo non dovrebbe gravare ulteriormente sulle tesorerie nazionali e dovrebbe essere guidato dai principi di sana gestione finanziaria; è pronto a prendere in considerazione la possibilità di mantenere i contributi basati sull’RNL degli Stati membri ai livelli nominali attuali in cambio della costituzione di nuove risorse proprie che non solo pagherebbero gli interessi e i rimborsi di capitale delle emissioni, ma finanzierebbero anche un ambizioso QFP;

17. ricorda la necessità di preservare la credibilità dell’Unione e mette in guardia la Commissione contro il ricorso a sortilegi finanziari e a dubbi moltiplicatori per pubblicizzare cifre ambiziose; avverte che le cifre principali degli investimenti da mobilitare non costituiscono la vera dimensione di un Fondo di ripresa e trasformazione, né possono essere presentate come tali;

18. ricorda le disposizioni del trattato secondo cui le entrate e le spese del bilancio dell’UE devono essere in pareggio e le istituzioni devono assicurare che siano messi a disposizione mezzi finanziari per consentire all’Unione di adempiere ai suoi obblighi giuridici nei confronti di terzi; chiede, a tale riguardo, un trattamento di bilancio delle obbligazioni per il sostegno alla ripresa che sia economicamente sano e in linea con i normali processi contabili di ogni autorità pubblica, anche degli Stati membri; propone che, invece di iscrivere la totalità dell’importo residuo nel bilancio annuale, solo i pagamenti dovuti in ogni esercizio siano coperti nell’ambito del margine disponibile sotto il massimale delle risorse proprie, mantenendo la piena trasparenza sui rimborsi degli interessi e del capitale ancora dovuti e nonostante la necessità di un piano di rimborso;

19. sottolinea che la tempistica è essenziale e che il Fondo di ripresa e trasformazione deve essere collegato al QFP attuale e futuro e deve essere allineato alla sua struttura e ai suoi obiettivi; insiste affinché il Fondo di ripresa e trasformazione divenga quanto prima operativo nel corso di quest’anno;

20. chiede che questo massiccio pacchetto di ripresa trasformi le nostre economie e ne rafforzi la resilienza attraverso la messa in comune di investimenti strategici a sostegno delle PMI e aumenti le opportunità di lavoro e le competenze per mitigare l’impatto della crisi sui lavoratori, sui consumatori e sulle famiglie; chiede pertanto che gli investimenti abbiano priorità nell’ambito del Green Deal, dell’agenda digitale e del raggiungimento di una sovranità europea in settori strategici, con una strategia industriale coerente e nel contempo accorciando e diversificando le catene di approvvigionamento e riorientando le politiche commerciali; chiede la creazione di un nuovo programma sanitario europeo indipendente;

21. ritiene fondamentale che tali sforzi abbiano una forte dimensione sociale e siano allineati agli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali, agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e all’obiettivo dell’uguaglianza di genere, in modo da garantire che la ripresa rafforzi la coesione territoriale e la competitività, affronti le disuguaglianze sociali ed economiche e risponda alle esigenze di quanti sono stati maggiormente colpiti dalla crisi, come le donne, le minoranze e coloro che si trovano sulla soglia di povertà o al di sotto di essa;

22. sottolinea che questi fondi saranno destinati a progetti e beneficiari che rispettano i nostri valori fondamentali basati sul trattato, l’accordo di Parigi, gli obiettivi dell’UE in materia di neutralità climatica e biodiversità, nonché la lotta contro l’evasione fiscale, l’elusione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco; esorta la Commissione a garantire che gli orientamenti in materia di aiuti di Stato siano compatibili con tali condizioni;

23. ricorda l’importanza della solidarietà internazionale; invita la Commissione e gli Stati membri a guidare a livello internazionale gli sforzi di ripresa e trasformazione a seguito della pandemia di COVID-19, sostenendo nel contempo i nostri valori di solidarietà, la protezione dei diritti umani, i principi democratici, lo Stato di diritto e il multilateralismo;

24. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, al Consiglio europeo e alla Commissione.

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